
Se infatti il presidente del Centro Ricerche Aerospaziali Luigi Carrino si è detto favorevole a tale soluzione, proponendo anche di creare all’interno della struttura da lui guidata un vero e proprio centro di ricerca per i servizi satellitari, Telespazio è orientata a chiudere ad ogni soluzione che impedisca il trasferimento delle maestranze e della sede napoletana di Telespazio a Roma.
Contradditoria la posizione dell’ASI che propone di continuare a Roma i progetti e le attività previste nella sede napoletana, meglio se finanziati dalla Regione Campania.
Chiaramente tutto questo, oltre che interessare da vicino i 33 lavoratori della struttura di Via Gianturco, potrebbe avere ripercussioni più ampie, visto che sarebbe difficile ipotizzare un finanziamento del progetto Mistral, nell’ambito del DAC, di cui Telespazio è Prime.