28.02.2014

A Varese manovre e polemiche locali per le prossime nomine al vertice delle industrie aeronautiche

Pensavamo definitivamente chiusa la stagione delle visite dei ministri leghisti agli stabilimenti di Alenia Aermacchi rivendicando per loro “le risposte ai bisogni del territorio”.  Invece no, a leggere i giornali della provincia di Varese c’è il presidente dell’Unione degli Industriali della Provincia Giovanni Brugnoli che a proposito di  AgustaWestland e Alenia Aermacchi, salvaguardando l’autonomia strategica e operativa delle aziende pubbliche, avrebbe dichiarato che «la catena di comando non può non continuare ad avere un’adeguata rappresentanza varesina».

Dritto al sodo le dichiarazioni di Daniele Marantelli, deputato del Partito Democratico che, sempre riportando virgolettati di giornali del posto, avrebbe dichiarato che si tratta di un’esigenza «condivisibile», e commenta,   «è molto importante avere, a livello apicale, esponenti che valorizzino queste realtà». Anzi, a ben pensarci, «anche alla testa di comando di tutto il Gruppo Finmeccanica ci potrebbe essere una personalità espressa dal territorio varesino».
L’onorevole chiede all’Unione industriale d’indicare anche le persone per questi posti di comandi che valorizzino il territorio, considerando che però  «certo, occorre una persona d’indiscusso prestigio, ottimo conoscitore della politica estera, dalle solide relazioni internazionali e con una robusta cultura industriale, non solo con competenze finanziarie», ma  nella provincia di Varese, «Le potenzialità non mancano». L’autonomia del management «Per Alenia Aermacchi direi che è venuta un po’ meno», si sbilancia forse un troppo il deputato Pd. «Aermacchi ha visto indebolite le proprie presenze storiche, sostituite quando è avvenuta la fusione con Alenia».  Adesso si cerchi di puntare su un prodotto tutto “locale” –  come se si trattasse di mozzarelle –    made in Venegono Superiore,  continua il deputato, qual è l’M-346 che «potrebbe diventare l’addestratore avanzato d’Europa». Il patrimonio produttivo va, insomma, preservato e promosso: questo si chiede già ora ai nuovi vertici.
Più concreto il deputato  Cosimo Petraroli del  Movimento 5 Stelle , e meno male che sono giovani e non smaliziati,  che bada alla sostanza: «Se fossi il presidente degli industriali di Varese mi preoccuperei di mantenere il comparto produttivo sul territorio più che delle dirigenze». «C’è da difendere la manifattura». Per il parlamentare i punti saldi per cercare i manager delle aziende a capitale pubblico sono chiarissimi: «L’esperienza passata, la fedina penale pulita e la mancanza di conflitti d’interesse».